• Pagine

  • Le nostre tematiche

  • La nostra storia

  • Inserisci la tua mail per registrarti al blog e ricevere una notifica sui nuovi post.

    Unisciti a 31 altri iscritti

Enti locali e accesso ai fondi europei, proviamo a fare un pò di chiarezza

da Fabio Travagliati

Ho seguito con un certo interesse nei giorni scorsi, la questione relativa alla necessità da parte dell’Amministrazione comunale di Ancona di dotarsi di un consulente capace di intercettare fondi europei.

Occupandomi professionalmente di politiche comunitarie, ho sentito la necessità di scrivere questo post e di provare a dare un contributo utile a fare un po’ di chiarezza nei confronti di chi è interessato alla questione, approfittando anche di un recente studio dell’Università Bocconi di Milano (curato da V. Vecchi) in merito a come gli enti locali affrontano la questione dell’accesso ai fondi europei.

Va detto innanzitutto che è quanto mai singolare che tale vicenda assuma i contorni di una questione pregiudiziale ai fini della tenuta della maggioranza che governa la città, essendo un’attività, quella di intercettare sempre maggiori risorse finanziarie, che credo interessi tutte le parti politiche di qualsiasi ente si tratti. Il problema è se mai come ci si può organizzare al meglio per farlo, e su questo non esistono ricette che da sole garantiscano la riuscita.

Provo a descrivere di seguito l’ambito di intervento di cui trattasi e quelli che secondo me sono alcuni principi da tenere in considerazione.

I fondi messi a disposizione da parte dell’Unione Europea sono di due tipi: fondi strutturali e fondi settoriali o altrimenti chiamati a gestione diretta.

I fondi strutturali (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR, Fondo sociale europeo – FSE e Fondi di Coesione) sono programmati ed erogati direttamente dai governi nazionali e regionali dei paesi membri; mentre i fondi a gestione diretta sono programmati ed erogati da parte delle direzioni generali della Commissione Europea.

I primi hanno come obiettivo quello di contribuire alla riduzione del divario esistente tra i pesi membri e supportare il loro sviluppo economico e sociale (attraverso il finanziamento delle infrastrutture, degli aiuti alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica, e delle politiche sociali di inserimento lavorativo, occupabilità, adattabilità e pari opportunità).

I secondi hanno, invece, l’obiettivo di supportare la definizione e l’implementazione di politiche comuni in settori strategici, quali, a titolo d’esempio, la ricerca e l’innovazione tecnologica, l’ambiente, l’imprenditorialità, il life long learning. Primari destinatari dei fondi settoriali sono le amministrazioni e aziende pubbliche europee; anche se esistono fondi destinati a imprese private, università e centri di ricerca (quali il VII programma quadro per la ricerca e innovazione tecnologica) e ai soggetti del terzo settore. Accedono invece ai fondi strutturali tutti i soggetti economici di un territorio in relazione alla destinazione dei fondi.

I fondi strutturali sono programmati in relazione a tre obiettivi: (i) convergenza (destinati alle regioni europee con un PIL inferiore al 75% della media comunitaria – quattro sono le regioni italiane rientranti in questo obiettivo: Sicilia, Puglia, Calabria e Campania); (ii) competitività e occupazione (destinati a tutte le regioni non convergenza, che necessitano di un supporto per rafforzare i loro sistemi produttivi e sociali a fronte dell’evoluzione delle dinamiche competitive, che affliggono le economie più mature, tra cui la globalizzazione e la conseguente delocalizzazione); (iii) cooperazione (per stimolare la gestione di politiche e azioni di tipo transfrontaliero, transregionale e transnazionale). L’Italia riceve un ammontare di fondi strutturali (FESR e FSE) pari a € 13,5 miliardi, con un cofinanziamento nazionale pari a € 16,7 miliardi. Il totale delle risorse programmate nell’ambito della politica di coesione 2007-2013 da parte del Governo e delle Regioni ammonta pertanto a circa € 30,2 miliardi. Oltre a queste risorse destinate all’Italia vi sono le risorse 2007-2013 programmate nell’ambito dei programmi settoriali, che ammontano a circa € 161 miliardi, destinati a tutti i 27 paesi membri e talvolta, seppur in misura inferiore, ai paesi non membri.

Se l’utilizzo dei fondi strutturali è molto più semplice da parte delle amministrazioni pubbliche, in quanto segue logiche simili al trasferimento delle risorse di tipo ordinario, specie in relazione ai fondi gestiti dalle Regioni (nell’ambito dei programmi operativi regionali, che rappresentano la maggioranza), le difficoltà di accesso ai fondi settoriali sono sicuramente maggiori: si tratta di risorse programmate a un livello istituzionale più distante dai beneficiari, che richiedono l’attivazione di un partenariato europeo per essere utilizzate e una maggior qualità progettuale, considerato che l’arena competitiva è più ampia, visto che concorrono tutti i paesi membri.

Oltre a queste maggiori difficoltà vi è da notare che i fondi settoriali finanziano per lo più azioni di tipo immateriale, quali per esempio la creazione di gruppi di lavoro e network per la messa a punto di progetti e politiche e lo scambio di buone pratiche e l’ammontare medio per progetto è generalmente inferiore rispetto a quanto può essere garantito dai fondi strutturali. Questo aspetto mette in evidenza come sia difficile pensare al risanamento dei conti pubblici degli enti pensando di attingere dai soli fondi settoriali europei, più interessante per i bilanci degli enti sarebbe invece il riuscire ad attingere a risorse combinate di fondi strutturali e settoriali.

Si tratta, in ogni caso, di azioni di rilevante importanza per l’aggiornamento continuo delle risorse umane e per l’introduzione di innovazioni manageriali. Per tale motivo, nell’ambito della programmazione 2007 – 2013 dei fondi comunitari, la Commissione Europea ha raccomandato una programmazione e un utilizzo sinergico dei fondi strutturali e di quelli settoriali: con questi ultimi è, infatti, possibile finanziare la definizione di nuove politiche, programmi e progetti, la cui concreta implementazione può trovare finanziamento attraverso i fondi strutturali.

Lo studio Bocconi condotto su un campione di 27 enti locali (comuni capoluogo di provincia e province, localizzati in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto) evidenzia che in media essi hanno costituito un ufficio politiche comunitarie per supportare la struttura amministrativa nell’accesso ai fondi circa 8 anni fa, parecchi anni dopo l’avvio della maggior parte dei fondi settoriali.

Esistono enti che sono invece attivi da oltre un decennio, come i comuni di Ferrara, Modena, Livorno, Pisa e Verona e le province di Bologna e Cuneo. La maggior parte delle attività svolte da questi uffici, sia nell’ambito dei comuni che delle province, è relativa al supporto alle strutture interne nella ricerca di fondi, nella predisposizione di richieste di finanziamento e nella costruzione di partnership internazionali; in misura molto limitata sono invece gestite le attività di lobbying internazionale (quali la verifica della coerenza delle proprie idee progettuali con la programmazione delle risorse e la costante presenza nei network internazionali attivi nelle iniziative di consultazione della Commissione finalizzate alla predisposizione della programmazione dei fondi), che sono invece fondamentali per assicurare un flusso continuo di risorse e l’attività di supporto ai soggetti del territorio (enti locali, imprese e associazioni) che, data le limitate dimensioni e la carenza di risorse disponibili, hanno difficoltà di accesso a tali risorse.

Sarebbe invece auspicabile che gli enti locali esercitassero il ruolo di capofila, nell’ambito dei network e dei progetti finanziati dai fondi settoriali, di partenariati locali, per la sperimentazione e la progettazione di azioni congiunte (a titolo d’esempio, piani energetici, servizi reali per il supporto all’imprenditorialità, portale unico per le prenotazioni turistiche). La scarsa rilevanza data ai fondi settoriali è dimostrata anche dalla forma prevalente di accesso a queste risorse: prevale l’accesso di tipo “contingente”, quello cioè guidato dalla disponibilità di bandi aperti, rispetto all’accesso di tipo “strategico”, che prevede l’individuazione dei programmi più coerenti rispetto ai fabbisogni dell’ente.

L’utilizzo di un approccio di tipo contingente ai fondi è dimostrato dall’elevato coinvolgimento di consulenti esterni nella gestione delle attività degli uffici politiche comunitarie (il 73% dei comuni intervistati e il 92% delle province utilizza risorse esterne) e da un processo di accesso ai fondi che si basa sulla segnalazione dei bandi aperti alle direzioni dell’ente, rispetto a uno più virtuoso e strategico.

L’accesso contingente può essere molto rischioso, in quanto richiede un investimento iniziale rilevante (dovuto per esempio al coinvolgimento di consulenti esterni); la qualità della richiesta di finanziamento può essere di basso livello, data la finestra temporale limitata per l’invio dell’idea progettuale (il formulario) e vi è maggiore difficoltà nella definizione di un budget accurato, che permetta di sfruttare adeguatamente gli asset dell’ente come cofinanziamento economico al progetto, considerato che nella maggior parte dei casi i programmi comunitari richiedono una partecipazione finanziaria o economica del beneficiario per circa il 50% dei costi del progetto.

I rischi di una definizione poco accurata del budget sono rilevanti: se non si stima in modo puntuale il cofinanziamento economico, vi è la necessità di garantire un apporto finanziario di risorse che devono essere attinte dai bilanci sempre più limitati degli enti e gli effetti dell’anticipazione del pagamento delle spese rispetto all’incasso del finanziamento può generare problemi di cassa difficili da gestire.

La capacità di passare da un approccio contingente a uno strategico sarà l’elemento che permetterà di incrementare l’attrazione di fondi europei a gestione diretta negli enti locali, migliorandone anche il tasso di successo, che nei comuni intervistati è il 50% delle richieste predisposte e il 65% nelle province.

Tale passaggio richiede però una organizzazione interna all’ente che:

  1. introduca un’attività di formazione costante rivolta ai funzionari e dirigenti sulla conoscenza dei programmi UE e sulle tecniche di progettazione europea;
  2. adotti una programmazione pluriennale per l’accesso ai bandi di interesse;
  3. individui dei referenti nelle sedi europee per svolgere attività di lobbying;
  4. utilizzi strumenti informativi efficaci per la conoscenza in anticipo delle scadenze dei bandi europei;
  5. favorisca la partecipazione a network internazionali;
  6. sia in grado di organizzare a livello locale progetti di qualità, innovativi e partenariati autorevoli.

Personalmente non credo che la scelta del consulente esterno per i fondi europei sia la soluzione migliore, o quantomeno la soluzione che da sola consenta di accedere a risorse significative. Credo invece che principalmente vada orientata la struttura amministrativa nel suo complesso verso un modo di lavorare ‘per progetti’ anticipando quelli che sono i possibili canali di finanziamento, strutturando partenariati e reti locali di cui l’amministrazione si deve fare promotrice e protagonista.

Così facendo non solo si faciliterebbe il percorso di accesso ai fondi europei, ma si realizzerebbero le condizioni per sviluppare una progettazione idonea ad essere presentata ed eventualmente finanziata su tutte le opportunità e i bandi, a prescindere da chi li emana.

45 Risposte

  1. L’innovazione del processo di gestione dei fondi comunitari deve avvenire all’interno delle strutture amministrative degli Enti locali. Affidarsi sempre e comunque a consulenze esterne determina una minore garanzia verso le strategie di medio periodo che gli Enti stessi devono costruire, dato il taglio “contingente” che viene dato agli incarichi dei consulenti stessi. Concordo in pieno con il contenuto con quanto descritto in questo articolo.

  2. Il responsabile dell’apertura di un servizio politiche comunitarie al comune di Ancona sono io. L’iniziativa risale all’inizio del primo mandato Sturani, ovvero al 2001.
    Da allora il comune di Ancona ha preso parte a molti progetti, redatti e gestiti internamente. I progetti sono nati da iniziative dirette, da collaborazioni con SVIM e dalla partecipazione a network nazionali e internazionali.
    Ad oggi il comune di Ancona non ha mai affidato consulenze esterne a pagamento nel settore della ricerca di bandi o di redazione di progetti. Naturalmente nel corso degli anni in cui ero delegato a questo settore (2001-2009) ho ricevuto continue proposte in questo senso da numerosi soggetti. La scelta è stata quella di privilegiare le risorse interne e i rapporti di networking. Inoltre Ancona ha sempre cercato di coinvolgere altri soggetti territoriali, come la Regione Marche.
    Come leader Ancona ha gestito un progetto INTERREG IIIC e uno IEE. Attualmente sta avviando come lead partner un LIFE con un budget di oltre un milione e mezzo di €.

  3. L’argomento fondi europei è tornato alla ribalta con un risvolto politico importante nell’ambito della maggioranza di governo, ho ritenuto utile tentare di chiarire la materia soprattutto per i non addetti ai lavori, senza per questo mettere in dubbio la capacità pregressa del Comune di partecipare ai progetti europei.
    Fabio

  4. Sono un consigliere comunale. Non so se qualcuno può aiutarmi ma vorrei coinvolgere il mio comune nella ricerca di fondi europei. Al momento siamo proprio carenti. Vorrei avere qualche delucidazione di come muovermi rapidamente.
    Grazie 1000!
    Nereo

    • Salve Nereo, se mi puoi dire di quale Comune si tratta e quale Regione, posso provare a darti qualche utile consiglio, Fabio

      • Scusa Fabio, ma dopo molto tempo rispondo solo ora alla tua sollecitazione su mia richiesta di capire un po’ meglio su come accedere ai fondi europei. Il mio Comune è Padova. Grazie. Saluti Nereo

    • cerco la stessa cosa ma non trovo nulla.

    • Va bene! Però anche io come il consigliere comunale “gruppopd” vorrei in sostanza sapere, se possibile, come può fare il Comune per acedere ai Finanziamenti Comunitari? Probabilmente necessita rivolgersi ad un consulente!?

  5. Vorrei avere qualche consiglio per la ricerca e come partecipare alla richiesta di fondi europei destinati ai comuni (Filottrano An Regione Marche).
    Grazie.
    Massimo

    • Salve Massimo, per avere un orientamento più preciso bisognerebbe avere un’idea di quali progetti il Comune vuole sviluppare, in maniera di cercare fondi su determinati settori e non in maniera generica. Dai un’occhiata alla sezione Bandi del sito http://www.pore.it, poi ci risentiamo, saluti.
      Fabio

  6. Salve,
    inanzitutto mi congratulo per il blog, interessante, stimolante e che fa riflettere.
    Siamo un gruppo di Giovani della provincia di Bari che sentono il bisogno di far sviluppare il prprio territorio, ricco di “tesori” turistici, e che ad oggi la nostra amministrazione comunale non riesce a valorizzare in maniera adeguata. Per questo vi chiedo gentilmente consigli concreti per utilizzare gli strumenti agevolativi europei o quanto meno fonti normative relativi alla programmazione 2007/2013 relativi al nostro territorio. Grazie mille.

    • Grazie Giuseppe per gli apprezzamenti. Ti farò avere un po’ di materiali e riferimenti nella tua mail personale, anche se la materia è vasta e complessa, buona giornata. Fabio

  7. Salve,
    mi unisco, prima di tutto, alle congratulazioni per l’articolo e per il sito, e poi volevo qualche info sulla materia perchè mi affascina parecchio e a dir la verità mi hanno consigliato di studiarci sopra magari frequentando qualche master in materia, ma a esser sincero mi piacerebbe farlo da autodidatta. Se avete qualche bibliografia in materia e potete darmi una dritta vi sarei grato.
    Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi aiuto e vi saluto…

    • Grazie Nazario, in materia molte pubblicazioni sono in lingua inglese, puoi vedere il sito http://www.welcomeurope.com ove è possibile acquistare con circa 40 euro la guida al progettista europeo in italiano.
      Il sito http://www.europafacile.net dell’Emilia Romagna è ben fatto, come anche quello della Regione Marche http://www.europa.marche.it., in veneto c’è http://www.eurosportelloveneto.it. Teniamoci in contatto in ogni caso, se ritieni fammi sapere in che Regione abiti per eventuali sviluppi, ciao Fabio

      • Chiedo gentilmente un riferimento per la regione lombardia, in merito ai finanziamenti europei per il settore turistico.(provincia di Sondrio).
        Si sono presentati al telefono, oggi 12/07/2012, degli intermediari che chiedono 160 Euro per l’invio del materiale informativo per la presentazione della domanda per partecipare ai finanziamenti della comunità europea per la ristrutturazione delle imprese ricettive.
        Sono molto grata per l’attenzione
        Cordialmente
        Carla Mottini
        Hotel Ristorante Camana Veglia…CHarme & Tradition

  8. ho scoperto oggi questo blog molto interessante…ero alla ricerca di “lumi” sui fondi di finanziamento europei perchè ho un sogno: vedere il municipio storico della mia città, oggi in condizioni pietose, ristrutturato a dovere con una riqualificazione dell’intero centro storico. Quindi sono alla ricerca dei fondi necessari. Altro aspetto che rende i finanziamenti europei molto interessati è quello di essere esclusi dai conteggi del patto di stabilità!
    Qualcuno mi può aiutare? E’ proprio indispensabile un consulente esterno? GRAZIE!

  9. Vorrei avere qualche consiglio per la ricerca e come partecipare alla richiesta di fondi europei destinati ai comuni . Non so se qualcuno può aiutarmi ma vorrei coinvolgere il mio comune nella ricerca di fondi europei. Al momento siamo proprio carenti. Vorrei avere qualche delucidazione di come muovermi rapidamente.
    COMUNE – GEROCARNE (VV) CALABRIA

  10. Ne approfitto per fare complimenti e in bocca al lupo agli organizzatori… Ancora complimenti per l’iniziativa….

  11. Gentile redazione di Spirito Europeo,
    seguo con grande interesse il vostro blog e mi sono permesso di scrivervi per portarvi una mia particolare esperienza e per chiedervi consigli in merito.

    Mi sono da poco laureato e sono entrato nel mondo del lavoro da meno di un anno. Dato che ho qualche abilità nella grafica ho lavorato per conto di docenti e per una pubblica amministrazione.
    Il loro “metodo” è sempre stato quello di attingere ai fondi europei e far lavorare gli studenti gratis o quasi spartendosi poi questi fondi tra loro e dando le briciole a chi effettivamente lavorava.

    Sarebbe possibile sapere come attingere a questi bandi da privato (se possibile)? Ho diversi progetti che vorrei sviluppare attingendo ai fondi europei, ma non ho idea di come fare.
    Se potreste gentilmente spiegarmi l’iter da seguire o linkarmi siti che lo spiegano ve ne sarei infinitamente grato.

    Cordialmente

    • Caro Luca, ti ringrazio per gli apprezzamenti che ci danno lo stimolo a continuare.
      Sono tante le richieste che ci giungono simili alla tua, capisco anche che in giro ci sono organizzazioni che si approfittano del fatto che ci sia molta ignoranza in materia. Però da soli non è semplice lavorare sui bandi europei … o si inizia a collaborare con organismi serie. Ad esempio nel settore del volontariato e del sociale il Centro Servizi per il volontariato CSV almeno qui nelle Marche sviluppa progetti nel suo settore o, diversamente, potresti iniziare a cercare nei siti specialistici per trovare partner in Europa. In ogni caso come privato cittadino non è possibile presentare progetti. Il programma Gioventù in Azione 2007-2013 è un programma semplice e affine alla tua competenza nella comunicazione, potrewsti iniziare a vedere i bandi che periodicamente escono. Un saluto. La redazione

  12. Salve,
    e direi subito complimenti all’articolo di Fabio Travagliati e naturalmente alla redazione di Spirito Europeo.
    Sono un “giovane” professionista che si occupa di fotovoltaico. Mi è stato proposto di rivalutare un borgo rurale nel comune in cui risiedo (San Giovanni in Fiore – Calabria) integrando in esso il concetto di borgo antico ma innovativo dal punto di vista energetico. Il primo step è il reperimento fi fondi, quindi ho pensato subito a progetti finanziati dall’UE e poichè non ho esperienza nel settore del project finance colgo l’occasione nel chiedervi se esistono canali specifici (indirizzati alla riconversione dei borghi rurali) e quali sono le prime procedure per attingere a questi fondi. Chiedo scusa per le domande forse troppo specifiche ma da alcuni giorni sto navigando tra i vari siti istituzionali e credetemi è un vero labirinto.
    Rinnovo i complimenti e grazie anticipatamente.
    Cordialmente
    Carelli Natalino

  13. Buongiorno, vorrei capire se esiste documentazione in merito a quanto richiesto, tra le altre cose, da un bando di concorso per amministrativo che riporto di seguito:
    <>

  14. Nozioni generali sul reperimento di finanziamenti da enti esterni quali Regione, Provincia e Fondo Sociale Europeo; presentazione, rendicontazione e gestione dei progetti ammessi a finanziamento, con particolare riferimento a quelli legati alla formazione.

    • Ciao Massimo dai un’occhiata al sito http://www.tecnostruttura.it nella parte Programmazione FSE, è un po’ tecnico ma fatto bene, poi vai nel sito della tua Regione nella sezione che si occupa di formazione e lavoro che è l’autorità che gestisce il fondo sociale europeo

  15. Salve,
    premetto che sto tentando di aiutare un amico che opera nel sociale in zona Arena Po (PV)
    Se fosse possibile vorrei avere (e quindi girargli) delle delucidazioni per attingere ai fondi europei.
    Il team è pronto, già attivo anche se attualmente in pausa a causa di carenza di fondi necessari per sistemare la sturttura. Purtroppo non è facile muoversi in questo campo, ecco perchè devo ribadire i complimenti per il sito, perchè in effetti è difficile reperire informazioni, a volte magari gli strumenti ci sono e neppure lo sappiamo.
    Grazie, e buon lavoro.

  16. Salve,
    mi complimento per il sito e per l’articolo,
    non è facile capire come muoversi in casi come questo, da qui i miei complimenti nella speranza che possiate aiutarmi.
    In realtà la mia è una richiesta fatta in favore di un amico, volevo aiutarlo a capire come fare per accreditarsi i fondi europei in favore di un progetto che opera sul sociale in zona Arena Po (PV).
    La struttura necessita di finanziamenti a causa di opere di ristrutturazione che si son rese necessarie quest’anno, il team di lavoro è tutt’ora all’opera ma con molte difficoltà a causa dei ritardi per carenza di fondi.
    Potete dirmi quali sono le mosse da fare?
    Grazie comunque, e buon lavoro.
    Maria

  17. Complimenti il sito è ben congegnato e le informazioni sono serie! Lavoro in europrogettazione in una Pubblica Amministrazione centrale (come risorsa interna!) e vi assicuro che, con un pò di pratica e una buona guida iniziale, (ma soprattutto tanta passione e tenacia) i fondi europei non sono irraggiungibili e possono essere utilizzati in qualsiasi settore di attività, basta conoscere l’inglese e contare su un network internazionale iniziale , che poi sarà più o meno sempre lo stesso nelle diverse iniziative! Il problema è l’incompetenza generale (di cui si approfittano i consulenti!!) che tradotto in termini operativi significa carenza di collaborazione all’interno dell’ente e quindi rimboccarsi le maniche! Ma i fondi diretti sono briciole, quelli da non lasciarsi scappare sono i fondi strutturali! Ciao e in bocca al lupo!Patrizia

  18. vorrei avere info riguardo ai fondi europei per turismo in corso di approvazione con gazz. uff. regione sicilia grazie

  19. Sinceramente, ritengo inappropriato l’approccio consulenti esterni o gestione con risorse interne. Gli enti più dinamici, hanno bisogno sia delle competenze interne che degli incarichi esterni. Quasi incomprensibile la coda di paglia (detto fuori dai denti) del responsabile del Comune di Ancona,come fosse un reato commissionare servizi di supporto. Ma per favore!

  20. Salve,
    complimenti per il sito. Da poco mi hanno incaricato di occuparmi dei finanziamenti per gli enti locali, (comunitari,regionali ecc…)lavoro in un Comune del Piemonte; vorrei avere qualche info in più su come impostare il lavoro (visto che per me è tutto nuovo e ho un pò di confusione in materia) quali siti sono utili per trovare dei bandi e informazioni sull’argomento. Vi ringrazio anticipatamente

  21. salve sono un consigliere comunale anno delegato un mio collega banchiere anche lui consigliere comunale, potrebbe sussistere il conflitto in quanto lui lavora nella banca nel ramo consulenza mutui. grazie vorrei un parere legale. la delega assegnatagli intercettare risorze europee messe a disposizione dall’unione europea.

  22. Salve a tutti. Complimenti per il blog e complimenti a quanti si spendono per migliorare il loro territorio. Sono un ragazzo siciliano che lavora in Toscana e da quando abito qui ho aperto di più gli occhi su molte criticità del mio territorio di origine. Poichè soffro nel constatare l’immobilità degli organi amministrativi del mio comune (a detta loro per mancanza di fondi da spendere) vorrei capire un po’ come accedere ai fondi europei (step by step) per dare dei suggerimenti concreti (soprattutto in ambito rifiuti ed agricolo) al comune. Non sopporto più l’idea di aspettare che la manna cada dal cielo e mi voglio attivare per loro e spronarli dalla loro immobilità. Grazie in anticipo per quanto potrete suggerirmi.

  23. Salve,
    grazie per le vostre informazioni così utili e chiare.
    Ho seguito un corso di formazione sui finanziamenti europei, materia che mi affascina molto.
    Vorrei poter lavorare in questo campo, in particolar modo relativamente all’audit/rendicontazione dei costi del progetto.
    Sono un libero professionista (revisore legale e commercialista), gli incarichi per la rendicontazione dei costi del progetto sono sempre gestiti internamente? Vengono conferiti direttamente o ci sono selezioni/bandi?
    scusate, ma tanto è interessante la materia quanto non mi sono chiari i canali di accesso..

    Vi ringrazio,
    Valentina

    • Gentile Valentina, di solito la rendicontazione è un’attività svolta internamente dai soggetti che ricevono i finanziamenti, ma nulla vieta che questi si possano avvalere di esperti esterni, come in genere succede per le università i cui progetti hanno una rendicontazione complessa (si pensi al Settimo Programma Quadro per la ricerca), le modalità di selezione dipendono dalla normativa che regola gli affidamenti, se pubblico occorre rispettare il codice degli appalti, se privato credo possano scegliere direttamente, saluti Fabio

      • Buongiorno Fabio,
        grazie per la risposta.. spero di poter chiedere un ulteriore consiglio, mi farebbe piacere avere il suo parere.
        Ho visto che l’offerta formativa nel campo finanziamenti europei (corsi e master) è veramente ampia, forse troppa, per poter distinguere bene un corso valido, che dia una reale competenza pratica, da poter sfruttare.
        Il consiglio che le volevo chiedere è se lei crede che valga la pena frequentare un master, nella mia posizione che è quella di un libero professionista, che lavora da sette anni. Il mio dubbio è se essi siano un investimento a solo scopo formativo, ma difficile poi da poter utilizzare come lavoro, per me che non lavoro nella P.A..
        Nel caso lei mi dica che sia l’unica, o la consigliabile strada da seguire, le volevo chiedere quale master pensa che sia più valido.
        Ho individuato alcuni percorsi:
        -un master formula weekend, organizzato dal sole24 ore, senza stage;
        -un corso di 3 mesi + stage all’estero di 3 mesi organizzato da Pixel, a Firenze (questo significherebbe lasciare il lavoro nello Studio per un po’, il corso è interessante, in inglese, ma non conosco l’ente che lo organizza),
        -un altro master organizzato a Forlì, una settimana intensiva, ma senza stage (Alma Mater Studiorum-Valerio Melandri).
        Lei li conosce?
        Molti dicono che il campo è saturo, inflazionato e non ne vale più la pena…
        La ringrazio molto,
        cordiali saluti,

        Valentina Pellicciari

        P.S. è possibile contattarla via e.mail? sono della stessa Regione per la quale lavora, anche per avere informazioni circa incontri sul tema..
        la ringrazio,

      • Cara Valentina, rispetto alla tua esigenza riesco a essere più preciso. Un amico che svolge docenza e ha frequentato il corso mi parla molto bene del corso di europrogettazione organizzato ogni anno dal Collegio di Parma (http://www.europeancollege.it/it-IT/homepage.aspx), per il primo semestre 2012 è già stato avviato ma a giugno 2012 dovrebbe uscire la nuova edizione, tra l’altro ti rimarrebbe comodo, l’unico aspetto non positivo è il costo ma ne vale la pena, saluti cordiali Fabio

  24. Buongiorno, congratulazioni per il sito molto ben strutturato. Sono incaricata dal Comune dell’Ufficio gestione programmazione comunitaria. L’ente ha un vasto patrimonio artistico, culturale e storico che vorrebbe valorizzare a fini turistici e culturali. Potete darmi qualche consiglio ed indicarmi materiali e/o siti di interesse? grazie

  25. Sono un consulente in finanziamenti europei, concordo in pieno con chi sostiene che vanno utilizzate sia le risorse interne che quelle esterne.
    I consuenti esterni ci mettono l’esperienza di anni che serve per evitare errori banali (che significano perdere mesi di lavoro ) e gli interni la conoscenza dei reali bisogni e obiettivi dell Ente. Dire che i consulenti non servono è come sostenere che tutto si può imparare da autodidatta. In teoria è fattibile, ma ci vuole talmente tanto tempo e tanti errori di percorso che forse rivolgendosi a chi li ha già commessi e pagati si risparmiano tempo e soldi preziosi
    Marco

  26. Buon pomeriggio, intanto voglio congratularmi con la redazione per l’ottimo servizio che offre ai lettori. Sono un assessore comunale ai lavori pubblici di un paese in provincia di Ragusa che non naviga in buone acque sotto il profilo economico e finanziario e volevo avere dei chiarimenti pratici su due questioni:
    a) è possibile richiedere fondi europei per la realizzazione di opere pubbliche di fondamentale importanza, come ad esempio il rifacimento della rete idrica e fognaria?
    b) se alla prima domanda la risposa è si, quali sono i canali a cui devo rivolgermi? esiste un servizio di consulenza per gli enti locali che possa aiutarmi nell’eventuale iter necessario?
    Grazie mille per le eventuali risposte.

    Alessandro

Lascia un commento